Nelle scorse settimane mi sono fatta deliziare da un’eccellenza vitivinicola piacentina, più precisamente al Castello di Momeliano, in quel di Gazzola: sto parlando della Cantina Luretta, un vero e proprio caveau di tesori per i sensi!
La storia di questa meravigliosa azienda nasce nel 1988, in val Luretta, zona famosa per vini semplici fatti con metodo charmat. I proprietari, appartenenti alla famiglia Salamini, decidono di utilizzare il metodo classico, Chardonnay e Pinot Nero, per produrre quattro etichette davvero interessanti: “Principessa” (solo Chardonnay), “Principessa Pas Dosé” (Chardonnay e pinot nero – 36 mesi sui lieviti), “On Attend Les Invités” (solo Pinot Nero – 24 mesi sui lieviti) e “On Attend Les Invités Riserva” (36 mesi sui lieviti).
L’azienda produce anche eccellenti vini rossi con uve Barbera, Bonarda per il classico Gutturnio, Cabernet, Pinot Nero per vini più corposi. Tra i bianchi impossibile non citare Malvasia di Candia aromatica, Sauvignon e Chardonnay.
I vini sono puliti ed eleganti e le etichette hanno nomi originali, che catturano l’attenzione: “I nani e le ballerine”, “L’ala del drago”, “Carabas”, “Manvatara”… tutti hanno una motivazione e questo è il senso dell’intera produzione di Luretta: fare vini con attenzione e rispetto del territorio.
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Ho degustato un meraviglioso spumante Principessa Pas Dosé 2016, metodo classico prodotto da uve Chardonnay e Pinot Nero, affinato per 36 mesi sui lieviti. Il colore è giallo paglierino, al naso si odora crosta di pane e sentori terziari balsamici come menta ed eucalipto. In bocca l’assenza di dosaggio regala un finale secco e piacevole.
Chi deve berlo: gli amanti delle bollicine fini e persistenti.
Quando berlo: abbinato a piatti di carne bianca o pesce lavorato. Io l’ho provato con un baccalà alla vicentina… Eccezionale!
Occasione imperdibile: una gita fuori porta sui colli piacentini: la degustazione guidata nell’azienda Luretta varrà il viaggio!
God save i Signori della Luretta!